Gruppi compatti per l’astrofilo

Enrico Prosperi
Articolo pubblicato sul numero 205 (gennaio 2000) della rivista l'Astronomia, rubrica Profondo Cielo

Sommario

Due articoli apparsi sul numero di luglio della rivista, a firma di R. P. Saglia, D. Mehlert e A. Diaferio, trattano delle  più recenti teorie  sull'evoluzione gerarchica delle galassie. In particolare, si sottolinea l'importanza dello studio dei gruppi compatti di galassie. Essendo questi oggetti solitamente indagati con grossi telescopi professionali, ci siamo chiesti se possano essere alla portata anche di astrofili dotati di strumenti adeguati. Ho pertanto preso in esame l'archivio delle mie riprese CCD, ho ricercato gli oggetti di Hickson e in effetti ho trovato una dozzina di gruppi compatti che compaiono fra i cento del suo catalogo.
Date le piccole dimensioni e la bassa luminosità superficiale di questi oggetti,  per la ripresa digitale occorre un telescopio di almeno 20 cm di apertura e una camera CCD dalle buone prestazioni, mentre è necessario un 35-40 cm, l'impiego di forti ingrandimenti (100-300x) e cieli estremamente bui per l'osservazione visuale.
Naturalmente, l'indagine amatoriale non può andare oltre i limiti del semplice esame morfologico e quindi il contributo scientifico è senz'altro limitato. E' tuttavia da sottolineare che la pubblicazione del Catalogo di Hickson è abbastanza recente (1982) e che la scoperta di alcuni dei gruppi più compatti si colloca temporalmente negli ultimi decenni.  La tecnica ha evidentemente spinto in avanti le potenzialità degli astrofili, come pure quelle degli astronomi professionisti, riducendo, però, le distanze almeno per quanto concerne l'osservazione nella banda ottica e nel vicino infrarosso.

Gruppi e ammassi
Le galassie isolate sono piuttosto rare nell'Universo. Esse tendono infatti a formare gruppi e ammassi: un sistema che contiene più di due e fino a diverse dozzine di galassie si dice gruppo; un sistema che ne comprende centinaia, fino ad alcune decine di migliaia, costituisce un ammasso. 
Contrariamente a ciò che si osserva negli ammassi, di solito le galassie dei gruppi sono distribuite con densità piuttosto bassa. Per esempio, chi guardasse verso di noi da una distanza di qualche decina di milioni di anni luce, vedrebbe solo le tre maggiori galassie del Gruppo Locale: la Via Lattea, la galassia di Andromeda (M31) e quella del Triangolo (M33) insieme a poche altre, di piccole dimensioni e satelliti di queste; i satelliti distano dalle galassie maggiori tra dieci e venti volte il loro piccolo diametro.
Tuttavia, non è infrequente che si vedano anche coppie o triplette di galassie separate da distanze di molto inferiori. Eccezionalmente esistono anche gruppi di galassie i cui membri si affollano in uno spazio così ristretto che sembrano toccarsi l'un l'altro. Sono i cosiddetti gruppi compatti.
E’ ragionevole supporre che i fenomeni di collisione e di fusione di galassie che avvengono nelle regioni centrali degli ammassi si verifichino anche nei gruppi compatti, che rappresentano perciò laboratori naturali ideali per studiare i processi di interazione.
Paul Hickson, astronomo canadese dell'Università della Colombia Britannica, vent’anni fa condusse una ricerca sistematica di questi gruppi sulle lastre sensibili al rosso della Palomar Sky Survey, includendoli nel suo Catalogo solo se il gruppo compatto soddisfa tre rigidi criteri: di popolazione (il gruppo deve essere costituito da almeno quattro membri), di compattezza e di isolamento (per escludere quelle che sono semplici condensazioni all’interno di ammassi ricchi).
Alcuni dei gruppi compatti di Hickson sono ben noti agli astrofili. Basti citare il Quintetto di Stephan, nel Pegaso, a poca distanza dalla galassia a spirale NGC 7331. La presenza di evidenti distorsioni mareali, in questo e in altri gruppi, implica che la vicinanza in cielo delle galassie che li costituiscono è reale e non solo prospettica.
Figura 1. HCG 40 è stato oggetto di una delle prime osservazioni del nuovo telescopio nazionale giapponese Subaru, di 8,3 m di diametro, sito a Mauna Kea, Hawaii. Dal basso verso l'alto, le cinque galassie del gruppo sono, nell'ordine, una spirale, un'ellittica, ancora due spirali e una lenticolare (S0). Nell'immagine appaiono chiaramente in contatto l'una con l'altra; evidenti i risultati delle forti interazioni mareali, specie sulle spirali. I due oggetti puntiformi, di colore bianco, sono stelle della nostra Galassia; quelli rossastri sono invece galassie lontane miliardi di anni luce. (http://www.naoj.org/index.html)


Una piccola antologia
Ed ora muoviamoci un po’ tra alcuni dei gruppi compatti più prossimi e perciò più facili per l’astrofilo.
HCG 7
Il membro più luminoso (NGC 192) è moderatamente brillante, alquanto piccolo, elongato in direzione NNO - SSE, con nucleo brillante. NGC 196 si trova 3’ a nord-est e appare piuttosto debole, molto piccolo, rotondo, con un piccolo nucleo luminoso. Forma una coppia assai ravvicinata con NGC 197, appena 1’ a sud e che, in realtà, si mostra come un nodulo estremamente piccolo e debole. Il membro più esteso è NGC 201, debole, moderatamente esteso, con una luminosità superficiale alquanto bassa e regolare, leggermente elongato in direzione NO-SE. Sono appena visibili due deboli bracci che si avvolgono a formare una S.

HCG 10
E’ uno dei più luminosi fra i gruppi compatti. NGC 536 è moderatamente brillante, leggermente elongata in direzione OSO - ENE. NGC 529, spostata di 8’,5 a ovest, è pure moderatamente brillante, alquanto piccola, con un nucleo brillante. NGC 531 è debole, piccola, ovale con orientamento SO-NE. NGC 542 è anch'essa debole, diffusa, leggermente elongata.

HCG 16
E’ un quartetto brillante costituito da NGC 835, una galassia di forma rotonda, piccola, moderatamente brillante con un nucleo luminoso, che forma una coppia con NGC 833,  1’ a ovest, una galassia moderatamente brillante, disposta di profilo e orientata in direzione est-ovest con un nucleo luminoso. Anche NGC 839 è disposta di profilo con orientamento est-ovest. Infine, NGC 838 è piuttosto debole, leggermente elongata, con un nucleo luminoso assai piccolo e di aspetto stellare.

A metà strada tra la bella doppia gamma Leo e zeta Leo, si trova il brillante quartetto HCG 44 nel Leone, consistente di NGC 3185, 3187, 3190 e 3193. I tre membri più luminosi sono visibili con un telescopio di 20 cm e sono allineati da sud-ovest a nord-est. Si tratta del più esteso (e forse il più vicino) e più bello, per la varietà morfologica, tra i gruppi compatti di questa rassegna. NGC 3190 è una galassia di  magnitudine 11 disposta di taglio e orientata in senso NE-SO con un nucleo di aspetto stellare. Un disco equatoriale di polveri rappresenta un soggetto difficile per l'osservazione visuale anche con diametri ragguardevoli. Ellittica prominente di magnitudine 11, NGC 3193 si colloca 6’ a nord-est e appena a 1’ a sud di una stella di campo di magnitudine 9. Dal lato opposto di NGC 3190 si trova una spirale barrata in posizione quasi frontale, NGC 3185, con un più diffuso alone. Il membro più debole è NGC 3187, disposto di profilo e di magnitudine 13,5. Il suo asse maggiore risulta quasi perfettamente allineato con la più brillante NGC 3190 appena 5’ a sud-est. 

Un altro oggetto per un 20 cm è HCG 68 nei Cani da Caccia, situato 8° a sud-est di M51, la Galassia Vortice. I due membri più brillanti sono NGC 5353 e NGC 5354, di magnitudine 11, che formano una coppia ravvicinata di 1’,2. La più estesa galassia del gruppo, NGC 5350, appare nelle immagini fotografiche e CCD come una spirale barrata, circa 4’ a nord, mentre visualmente si mostra come un diffuso alone, anche se una stella di magnitudine 6,5 appena 3’ a sud-ovest ne disturba la visione. I due membri restanti, NGC 5355 e 5358, richiedono probabilmente un'apertura di 25-30 cm.

I cinque membri del quintetto HCG 93 si trovano all'interno di un ampio raggruppamento di deboli galassie NGC. Il membro più luminoso, NGC 7550, è un'ellittica moderatamente brillante, con un alone di dimensioni 1’,5x1’,2 esteso in direzione nord-sud. L'alone è nettamente concentrato con una porzione centrale rotonda e brillante e un nucleo di aspetto quasi stellare. Appena 3’ a ovest è visibile NGC 7547, un debole ovale orientato in direzione est-ovest con una debole concentrazione centrale. NGC 7549 si colloca 5’ a nord di NGC 7550 e segue una stella di magnitudine 10,5. Si tratta di una spirale barrata con una porzione centrale debole e di forma ovale, elongata in direzione nord-sud con bracci esili e appena visibili. A circa 4’  HCG 93D appare come un chiarore assai debole di soli 20” di diametro. Una debole stella doppia 1’ a sud-est, appare a momenti come un oggetto diffuso che può indurre confusione. Il membro più difficile, HCG 93E, è un nodulo di 20” al margine sud-est del gruppo e richiede particolare attenzione. Esso risulta sul prolungamento di un paio di stelle di magnitudine 14,5 orientate da nord a sud che si trovano 2’,5 a sud (non si vedono nell'immagine CCD).



I più compatti in assoluto
Alcuni dei gruppi più compatti sono deboli e di difficile individuazione. L'osservazione visuale richiede strumenti di notevole apertura e forti ingrandimenti.

HCG 40A è la galassia più brillante del gruppo compatto HCG 40, composto da 5 membri. Molto debole, assai piccola e rotonda. Nel gruppo ci sono anche HCG 40D a nord-est, HCG 40B 1’,1 a SSE e HCG 40C a sud. Quest’ultimo è un oggetto elongato che si colloca appena 40” a sud del nucleo di HCG 40A e 30” a nord-ovest di HCG 40B; quest’ultima appare assai debole, estremamente piccola, rotonda. HCG 40D è piccola, elongata 3:2 in direzione est-ovest. Il gruppo si colloca a una distanza di 300 milioni di anni-luce, nella costellazione dell'Idra. I suoi membri sono così stretti che paiono toccarsi.

Rimarchevole catena di galassie, HCG 56 nell'Orsa Maggiore, si trova appena 7’ a sud della spirale barrata NGC 3718. Viene descritto come "una catena di 4 galassie, tra loro connesse, che copre una lunghezza di 90”, corrispondente a circa 150 mila anni-luce. La quinta galassia è a circa 65” ed è probabilmente alla stessa distanza". Le immagini fotografiche e CCD rivelano tutti e cinque i membri,  con il trio centrale che appare come una catena connessa, ma distinguere i singoli membri visualmente rappresenta una sfida per gli appassionati di oggetti di profondo cielo. 
A 100x, questo gruppo compatto si fonde in una debole macchiolina elongata appena 1’ in lunghezza, in direzione est-ovest in rapporto di 3:1. Aumentando gli ingrandimenti a 220 si risolvono un paio di noduli alle estremità est e ovest.  Utilizzando il famoso telescopio di 72 pollici, il “Leviatano” di Lord Rosse a Parsonstown, in Irlanda, fu esaminato il campo di NGC 3718 per quattro volte tra il 1852 e il 1868 e la catena di galassie non fu mai neppure sospettata, cosicché anche la sola rivelazione di questo gruppo rappresenta un'esperienza di una certa soddisfazione. 

HCG 57 nel Leone è meglio conosciuto come Settetto di Copeland e fu scoperto il 9 febbraio del 1874 da Ralph Copeland, un assistente di Lord Rosse. Questo gruppo dista 600 milioni di anni-luce, è composto di sette galassie contenute all'interno di un cerchio di 5’ e richiede un telescopio di 25-30 cm per una visione decente. Sfortunatamente, Copeland confuse l'area con il campo di una regione vicina contenente due deboli galassie e ridusse la posizione utilizzando stelle di riferimento errate, tanto che nei vecchi cataloghi il gruppo è denotato come “non esistente”; i cataloghi più recenti lo elencano nella posizione corretta.
NGC 3753 è il membro più brillante con una magnitudine di 13,6. Appare debole, piccolo, elongato 5:2 in direzione ONO-ESE, con un nucleo brillante; è deformato, in particolare nella porzione orientale, a causa probabilmente di un incontro ravvicinato con una vicina galassia. NGC 3750 è una debole compagna appena 0’,7 a sud-ovest, che appare come un nodulo rotondo e assai piccolo. Ancora più debole è NGC 3754, situata quasi sul bordo  nord-est di NGC 3753. Un secondo stretto trio è localizzato circa 3’ a nord-ovest: l’oggetto più cospicuo dei tre, NGC 3746, ha magnitudine 14,2: sebbene le riprese fotografiche  mostrino una spirale barrata, visualmente si nota solo una macchiolina rotonda e senza particolari. Due deboli barlumi, NGC 3745 e NGC 3748, sono appena visibili 1’ a nord e 2’ a nord-est, rispettivamente. Infine, a meno di 3’ a sud di NGC 3753 si trova NGC 3751

Il Sestetto di Seyfert (HCG 79) costituisce un oggetto interessante e difficile e richiede un elevato ingrandimento per risolvere i tre componenti principali: il membro più luminoso, NGC 6027E, debole, piccolo, elongato in direzione E-O e i vicini NGC 6027A, 36” a SSO, e NGC 6027B, appena 24” a ovest. E’ uno dei gruppi più compatti che si conoscano, occupando un volume più piccolo di quello della Via Lattea. Classificato originariamente come composto da sei galassie, studi più recenti hanno messo in evidenza che la galassia più debole è in realtà un'estensione diffusa di una vicina maggiore, senza dubbio la prova di un'interazione gravitazionale in atto. Osservazioni radio hanno rivelato che l'intero gruppo giace all'interno di un esteso alone di idrogeno neutro, probabilmente a causa della spoliazione di gas dalle singole galassie dovuto agli effetti di marea. E’ probabile che il gruppo alla fine si fonderà a formare una singola galassia ellittica di grandi dimensioni.

Il Quintetto di Stephan (HCG 92, nel Pegaso) è forse il più famoso tra i gruppi compatti. Appare come un flebile chiarore già con un 20 cm e la rivelazione è emozionante. Con aperture maggiori si può tentare di estrarre qualche dettaglio in più. L'intero gruppo risulta stipato in un cerchio di 4’, cosicché risultano necessari elevati ingrandimenti per risolvere i singoli membri. Il più esteso, NGC 7320, misura 1’,5x0’,7,  con una porzione centrale gradualmente più luminosa. 
Al lato sud-est si trova sovrapposta una stella di magnitudine 14,5. NGC 7318 è un sistema doppio interagente di magnitudine 13 e si risolvono visualmente due nuclei stellari all'interno di un comune alone che si allunga orientandosi approssimativamente in direzione est-ovest. Appena 1’,6 a sud-est si trova NGC 7317. Una stella di magnitudine 13 al limite nord-ovest, ad appena 16” dal centro, confonde le osservazioni poiché la galassia appare, a prima vista, doppia. Il membro più debole del Quintetto è NGC 7319 che appare come una macchia con una bassa luminosità superficiale 1’,7 a nord di NGC 7320. Appena 3’ a est si nota nell'immagine CCD la tenue NGC 7320c, che non risulta inclusa nel gruppo. Quattro delle galassie presentano redshift di circa 6600 km/s, mentre NGC 7320 ha un redshift molto inferiore (760 km/s) e non mostra evidenti distorsioni di marea. Probabilmente, la presenza di quest'ultima galassia è semplicemente dovuta a una proiezione casuale nel campo del gruppo, che risulta pertanto costituito da quattro galassie.

Sempre nel Pegaso, HCG 94 è un gruppo compatto pregevole composto da sette galassie, di cui però soltanto quattro hanno magnitudine superiore alla 16. NGC 7578A, di magnitudine 13,3 e  dimensioni 1’,8*1’,2, forma una coppia assai stretta con NGC 7578B, di magnitudine  14,0 e più piccola (1’,0*1’,0), che si trova 35” a nord-est. L'intero gruppo risulta stipato in uno spazio di circa 200 mila anni luce. Incontri ravvicinati tra galassie possono portare alla distruzione dei membri più piccoli allorché le stelle e i gas vengono strappati via e raccolti in un esteso alone che circonda le galassie più grandi. Man mano che il gas viene estratto dalle galassie vicine, esso precipita nel gorgo gravitazionale costituito  dalla galassia maggiore. Il gas in caduta viene compresso e riscaldato  a temperature superiori ai 10 milioni di gradi e irradia nella banda dei raggi X. 
Un'attenta analisi di questa radiazione X fornisce importanti indizi sui processi di fusione: Rachel Pildis dell'Università del Michigan, utilizzando le immagini X del satellite ROSAT e osservazioni nell’ottico dell'Osservatorio di Kitt Peak, ha mostrato che le galassie di HCG 94 vengono smembrate e che si stanno ricomponendo a formare una galassia supergigante.

Figura 2a e 2b
Il sestetto di Seyfert ripreso dal telescopio di 2,1 m dell'Osservatorio di Kitt Peak. Nel riquadro, i vari componenti sono identificati dalla loro designazione nel catalogo RC3, con lettere maiuscole, e con le lettere minuscole utilizzate dallo stesso Seyfert; seguono i redshift in km/s. Si noti come i redshift dei componenti del gruppo siano assai simili tra loro, da 4000 a 4500 km/s, ad eccezione di quello al centro, che è di circa 20 mila km/s. Comunemente si crede che ciò sia dovuto alla proiezione casuale di una galassia più distante. Alcuni invece ritengono che ciò richieda un totale ripensamento della moderna cosmologia. 


 
Figura 3. http://astro.caltech.edu/mirror/keck/realpublic/gen_info/gallery/space.html - W.M. Keck Observatory
Un'immagine del "Settetto di Copeland" (HCG 57) ripresa dall'Osservatorio W.M. Keck, Mauna Kea, Hawaii. Non sono visibili in questa immagine le decine di milioni di stelle che sembrano  essere strappate via dalla galassia principale in un incontro ravvicinato con una  galassia vicina.


 
Tabella 1.
Nella tabella sono indicati in colore i gruppi compatti di cui si presentano nell'articolo le immagini CCD. Gli altri sono i gruppi del Catalogo di Hickson che dovrebbero essere alla portata degli astrofili, selezionati con il criterio che il componente principale sia di magnitudine inferiore alla 15 e  che il gruppo contenga almeno tre membri di magnitudine inferiore  alla 16.
Si invitano i lettori a tentare la ripresa di questi oggetti e a inviare i risultati ottenuti all'indirizzo e-mail:
e.prosperi@itisfedi.pt.it
I gruppi compatti osservabili con strumenti amatoriali
a
b
c
d
e
f
g
 
1
And
UGC 248
14,4
3/4
00h 26,1m
+25°,7
 
2
Psc
UGC 312
13,4
4/4
00h 31,4m
+8°,5
 
7
Cet
NGC 192
12,6
4/4
00h 39,3m
+0°,9
 
8
And
MCG+4-3-8
14,5
4/4
00h 49,6m
+23°,6
 
10
And
NGC 536
12,6
4/4
01h 26,4m
+34°,7
 
15
Cet
UGC 1624
14,3
6/6
02h 07,9m
+2°,2
 
16
Cet
NGC 835
12,8
4/4
02h 09,4m
-10°,1
 
18
Ari
ARP 258
14,9
4/4
02h 39,2m
+18°,4
 
19
Cet
MCG-2-7-73
14,0
3/4
02h 42,6m
-12°,4
 
21
Eri
NGC 1099
13,9
5/5
02h 45,4m
-17°,7
 
22
Eri
NGC 1199
12,2
5/5
03h 03,6m
-15°,6
 
25
Cet
UGC 2690
13,9
5/7
03h 20,8m
-1°,1
 
30
Eri
MCG+0-12-51
12,9
4/4
04h 36,3m
-2°,8
 
31
Eri
NGC 1741
12,5
3/4
05h 01,6m
-4°,3
 
37
Cnc
NGC 2783
13,0
4/5
09h 13,7m
+30°,0
 
40
Hya
ARP 321
13,4
4/5
09h 38,9m
-4°,8
 
41
UMa
UGC 5345
13,9
3/4
09h 57,7m
+45°,3
 
42
Hya
NGC 3091
11,7
4/4
10h 00,2m
-19°,6
 
44
Leo
NGC 3190
11,5
4/4
10h 18,1m
+21°,8
 
51
Leo
NGC 3651
13,9
7/7
11h 22,4m
+24°,3
 
52
Leo
MCG+4-27-36
14,9
3/4
11h 26,3m
+21°,1
 
53
Leo
NGC 3697
12,9
3/4
11h 28,8m
+20°,8
 
56
UMa
ARP 322
14,5
3/5
11h 32,8m
+52°,9
 
57
Leo
NGC 3753
13,6
7/8
11h 37,9m
+22°,0
 
58
Leo
NGC 3822
13,6
5/5
11h 42,2m
+10°,3
 
59
Leo
IC 736
14,4
4/5
11h 48,5m
+12°,7
 
61
Com
NGC 4169
12,6
4/4
12h 12,3m
+29°,2
 
62
Vir
NGC 4759
13,4
4/4
12h 53,1m
-9°,2
 
64
Vir
PGC 46975
14,7
3/4
13h 25,8m
-3°,9
 
67
Vir
NGC 5306
12,7
4/4
13h 49,2m
-7°,2
 
68
CVn
NGC 5353
11,8
5/5
13h 53,4m
+40°,3
 
69
Boo
UGC 8842
14,9
3/4
13h 55,2m
+25°,1
 
70
CVn
IC 4371
14,5
5/7
14h 04,2m
+33°,3
 
71
Boo
IC 4381
13,8
3/4
14h 11,0m
+25°,5
 
72
Boo
ARP 328
13,9
4/6
14h 47,9m
+19°,1
 
73
Boo
NGC 5829
13,3
1/5
15h 02,7m
+23°,3
 
75
Ser
CGCG 135-50
14,9
4/6
15h 21,6m
+21°,2
 
76
Ser
NGC 5944
14,4
4/7
15h 31,8m
+7°,3
 
79
Ser
 
13,8
5/5
15h 59,2m
+20°,8
 
82
Her
NGC 6162
14,1
4/4
16h 28,4m
+32°,9
 
88
Aqr
NGC 6978
13,2
4/4
20h 52,6m
-5°,7
 
89
Aqr
MCG-1-54-12
14,1
3/4
21h 20,0m
-3°,9
 
92
Peg
NGC 7320
12,5
5/5
22h 36,1m
+34°,0
 
93
Peg
NGC 7550
12,6
5/5
23h 15,3m
+19°,0
 
94
Peg
NGC 7578
13,9
4/7
23h 17,2m
+18°,7
 
95
Peg
NGC 7609
14,4
3/4
23h 19,5m
+9°,5
 
96
Peg
NGC 7674
13,5
3/4
23h 28,0m
+8°,8
 
97
Psc
IC 5357
14,2
4/5
23h 47,4m
-2°,3
 
98
Psc
NGC 7783
13,7
2/4
23h 54,2m
+0°,4
 
99
Peg
UGC 12897
14,0
3/5
00h 00,6m
+28°,4
 
100
Peg
NGC 7803
13,7
3/4
00h 01,4m
+13°,1
   
Legenda  
a Numero nel catalogo di Hickson (HCG)
b Costellazione
c Galassia più luminosa del gruppo
d Magnitudine della galassia più luminosa del gruppo
e Numero di galassie con mag.<16 / numero totale di galassie del gruppo
f A.R. (2000.0)
g Dec. (2000.0)


 
Bibliografia
  • Oltre ai due articoli citati si sono utilizzati i seguenti riferimenti:
    1. Hickson, Paul - Systematic properties of Compact Groups of Galaxies - ApJ, vol, 255, 15 apr. 1982
    2. Hickson, P.;  Kindl, E.; Auman, J. R. – A photometric catalog of compact groups of galaxies - ApJ, vol. 70, 08/1989
    3. Mendes de Oliveira, C.; Hickson, P. – The luminosity function of compact groups of galaxies - ApJ, vol. 380, 10/1991
    4. Palumbo, G. C. et Alii – Compact groups of galaxies and large-scale structure – ApJ, vol. 405, 03/1993
    5. Mendes de Oliveira, C.; Hickson, P. – Morphology of galaxies in compact groups – ApJ, vol. 427, 06/1994
    6. Gottlieb, S. - Quintets, Sextets and Septets: Exploring Hickson Compact Groups - S&T, vol. 97, 03/1999
  • Riferimenti Web:
    1. http://home.t-online.de/home/andreas.domenico/index.htm 
    2. http://www.angelfire.com/id/jsredshift/index.html
    3. http://members.aol.com/anonglxy/hickson.htm - Quintets, Sextets & Septets
    4. http://www.naoj.org/index.html - Subaru Telescope
    5. http://www.noao.edu/image_gallery/galaxies.html - AURA/NOAO Image Library
    6. http://astro.caltech.edu/mirror/keck/realpublic/gen_info/gallery/space.html - W.M. Keck Observatory

articolo di Enrico Prosperi - l'astronomia n.205 - rubrica Profondo Cielo - gennaio  2000

Home
Elenco articoli