I NOSTRI SITI DI OSSERVAZIONE
 



PIEMONTE

Prarotto (TO) - 1.400 m.s.l.m.
Questo sito si trova nel comune di Condove, in Valle di Susa, a circa mezz'ora d'auto dal paese. Dalla piazza di Condove si sale per una comoda strada asfaltata verso la borgata di Mocchie, proseguendo oltre Frassinere e Airassa. Il sito di Prarotto è conosciuto e utilizzato da astrofili della Valle di Susa e di Torino, proprio per la facilità con cui si può raggiungere. La qualità del cielo è buona anche per l'astrofotografia, sebbene verso est vi sia un grande alone di luce che sale da Torino. Le luci dirette dei paesi della vallata non raggiungono il sito, perchè sono schermate dalla vegetazione. Per osservazioni veloci, di poche ore ci si può sistemare anche nel piccolo piazzale asfaltato, mentre per osservazioni che si protraggono per tutta la notte è meglio cercare di raggiungere i prati dietro alla chiesetta, raggiungibili attraverso una piccola strada sterrata. Durante alcuni campi, specialmente nel fine settimana, abbiamo notato infatti un certo numero di auto che si fermano nel piazzale con i fari accesi e disturbano le osservazioni. Questo sito offre un ottimo compromesso qualità del cielo / comodità.

 
 
 
 
Bocchetta Margosio (BI) - 1.300 m.s.l.m.
Questo sito è un grande spiazzo che si trova lungo la Strada Panoramica Zegna. Si sale dal paese di Trivero, per alcuni km oltre l'Oasi Zegna, fino ad un punto in cui si apre un vastissimo piazzale sterrato sulla destra, incuneato tra due basse cime. La qualità del cielo è molto buona, soprattutto in considerazione, oltre che della quota, anche della maggiore distanza da Milano rispetto ai siti lombardi. Inoltre, le auto che passano sporadiche sulla Panoramica non disturbano affatto, perché la strada rimane nascosta a varie decine di metri dagli strumenti. La visuale è assolutamente ottima verso nord, dominata dal massiccio montuoso del Monte Rosa (m. 4.633), buona a sud (si riescono a vedere oggetti discretamente australi), ma è ostacolata ad est e ad ovest dai monti della Zegna. Il sito è molto buono per osservazioni di oggetti deboli, ma può tornare utile ogniqualvolta si debba osservare nel quadrante nord. I luoghi sono consigliati anche per una semplice visita: la bellissima Oasi Zegna, con le sue molteplici specie arboree e, in primavera, con i suoi stupendi fiori; Bielmonte, per lo sci e per il maestoso panorama sulla pianura sottostante, i santuari di Oropa e San Giovanni, nelle vicinanze di Biella.

 
 
 
 
Mottarone (NO) - 1.400 m.s.l.m.
Il modo migliore per salire alla vetta è da Orta San Giulio / Armeno, ma vi è una strada (di giorno a pedaggio) anche da Stresa / Gignese, sul versante del Lago Maggiore. Entrambe sono ben tenute anche d'inverno, visto l'interesse sciistico del luogo, ma sui prati e nei parcheggi può esserci anche moltissima neve. Circa 1 km dopo la confluenza delle due strade si incontra un grande parcheggio sulla sinistra, che prosegue in una stradina sterrata: è questo il posto più adatto per osservare, sebbene sulla montagna se ne contino diversi altri; l'importante è aver cura di posizionarsi lontano dalle strade, perché anche di notte si registra un continuo viavai, a causa dei ristoranti in vetta (consigliati, magari dopo le osservazioni!). La qualità del cielo è buona, ma può diventare eccelsa (raramente) se la nebbia copre tutte le luminarie della pianura circostante. La visuale è ottima ovunque, tranne che a nord dove la cima (m. 1.491) occulta una fetta di cielo relativamente bassa. Il sito è senz'altro da annoverare tra i migliori nelle Prealpi, ed è consigliato anche per semplici passeggiate, vista la bellezza dei panorami circostanti sui laghi lombardi e piemontesi.

 
 
 
 
Suno (NO) - 265 m.s.l.m.
Appena fuori dal paese, direzione Mezzomerico, si trova l'Osservatorio dell'Associazione Provinciale Astrofili Novaresi (A.P.A.N.); per arrivare al sito proposto si supera la specola e si prosegue lungo una stradina sterrata in leggera salita. Al primo bivio si gira a sinistra e si va avanti per alcune decine di metri, fino ad uno spiazzo davanti al tiro al piattello, dove ci si può sistemare con gli strumenti. La qualità del cielo è solo discreta verso est, a causa delle luci delle molte città lombarde e di Malpensa, ma è migliore ad ovest, dove sono assenti grandi centri urbani. La visuale è ottima in tutto il settore ovest, da nord a sud, anche grazie al fatto che il sito si trova in cima ad una collinetta, sopra le vigne; spettacolare il panorama sulle Alpi, dominato dal massiccio del Monte Rosa (m. 4.633). Ad est la visuale è impedita proprio dal muro e dagli alberi all'interno del tiro al piattello, mentre un bosco occlude completamente l'orizzonte nord-est. Il disturbo da passaggio di altre auto è nullo. Si tratta di un buon sito di pianura, soprattutto per seguire ogni fenomeno astronomico che avviene verso l'ovest (congiunzioni al tramonto, comete serali, ecc...). Da segnalare che nel bosco a nord-est, che abbiamo menzionato prima, si possono trovare squisiti funghi.

 
 
 
 
Capanne di Cosola (AL) - 1.498 m.s.l.m.
Tradizionale sito appenninico, che si può raggiungere in due modi: dal versante alessandrino si può risalire completamente la Val Borbera, oppure si può arrivare da Varzi (PV), passando per l'altro sito del Pian dell'Armà (ved.). Una volta al valico di Cosola si prende una stradina che scende (arrivando dal Piemonte) sulla destra, e dopo qualche centinaio di metri ci si apre uno spiazzo sempre sulla destra, che si trova proprio sul crinale montuoso tra Emilia e Piemonte. In questo prato è possibile piazzare gli strumenti. La qualità del cielo è molto buona, anche se è meglio evitare le notti in cui il vento dal Mar Ligure si spinge verso nord e tende ad apportare foschia; le luci della Pianura Padana sono lontanissime nel settore nord, quelle di Genova sono coperte dal Monte Cavalmurone (m. 1.670) a sud-ovest. La visuale migliore si ha in direzione ovest (verso la Val Borbera) ed est (verso la Val Trebbia), mentre a nord il Monte Chiappo (m. 1.699) e a sud-ovest il Cavalmurone creano qualche problema nell'osservazione di oggetti bassi verso l'orizzonte; nel settore sud-est è comunque possibile trovare anche gli oggetti più a meridione. Il disturbo delle auto nella notte è pressoché nullo. Il sito è consigliabile per ogni genere di osservazione, in particolare quelle di oggetti deboli. Nella stagione invernale è possibile trovare anche molta neve.

 
 
 



VALLE D'AOSTA

Col de Nivolet (AO) - 2.532 m.s.l.m.
Senza dubbio è il migliore dei siti collaudati finora, soprattutto grazie all'alta quota. Lo si raggiunge dal versante piemontese, risalendo completamente la Valle Locana fino a Ceresole Reale ed oltre; superato il valico vero e proprio (m. 2.612), si scende di poco sul versante valdostano e si supera il Rifugio Savoia, fermandosi qualche decina di metri prima della sbarra che chiude la strada, fin lì asfaltata, verso la Valsavarenche. E' importante ricordarsi di evitare il piazzale davanti al rifugio, perché saremmo disturbati da luci e dal continuo viavai di gente. Il luogo è accessibile, in dipendenza della neve, all'incirca da metà maggio a metà ottobre, mentre nei fine settimana più affollati dell'estate (da metà luglio a tutto agosto), bisogna lasciare l'auto ad un parcheggio all'altezza del Lago Serrù, per poi proseguire con un bus navetta. La qualità del cielo è eccezionale, con la Via Lattea "scolpita" tra una moltitudine di stelle. In caso di forte umidità, nelle pose fotografiche verso sud-est può salire un modesto chiarore dalla lontana Torino. La visuale è buona ovunque, salvo che verso gli orizzonti est ed ovest, mentre verso sud si possono osservare anche oggetti molto meridionali. Anche se al Nivolet si sale in estate, la vestizione deve essere assolutamente del tipo "esploratore polare", con più strati di abiti pesanti, pena il non resistere a lungo durante la notte. Il luogo è da consigliare anche per la straordinaria bellezza dei dintorni, che fanno parte del Parco Nazionale del Gran Paradiso, circostante la cima omonima (m. 4.061), ben visibile dal sito. Classiche le passeggiate ai numerosi laghi intorno al Col de Nivolet, tra cui lo stupendo Lago Rosset; consigliata l'escursione (mettere in conto una giornata intera, camminando con molta calma) alla panoramica e facile cima del Monte Taou Blanc (m. 3.438).

 
 
 



LIGURIA

Coldirodi (IM) - 400 m.s.l.m.
Il sito è raggiungibile in auto a partire da Ospedaletti (incrocio sulla Via Aurelia), salendo per la strada che, oltrepassato Coldirodi, dirige verso San Romolo. Ad un certo punto (molto difficile spiegare bene dove si trova), si aprono due piccole aree ai lati della strada: a sinistra si può posteggiare l'auto, sulla destra ci si può sistemare con gli strumenti. La qualità del cielo è tra discreta e buona, visto che sulla costa (ben osservabile dal sito) ci sono numerosi grandi paesi che producono un certo inquinamento luminoso, a cominciare da San Remo. Il traffico stradale è invece totalmente assente. La visuale è ottima a sud, in direzione del mare, mentre in tutto il settore nord le colline intercettano modeste porzioni di cielo. Questo sito l'abbiamo utilizzato per osservare la pioggia delle Leonidi nel 2002, ma può essere utile per qualsiasi altro tipo di osservazioni, soprattutto per gli astrofili della zona. Naturalmente si consiglia la visita dei paesi e delle città del litorale ligure: soprattutto Bordighera e San Remo.

 
 
 
 
Capanne di Carrega (GE) - 1.406 m.s.l.m.
Questa località è raggiungibile sia dal versante piemontese, risalendo la Val Borbera (attenzione al bivio per l'altro sito di Capanne di Cosola, AL, ved.), sia dall'alta Val Trebbia, che si trova in territorio ligure. Il sito esatto di osservazione è posizionato accanto alla strada, a poche centinaia di metri dal valico sul versante ligure, sopra un ampio prato digradante verso est. Ci si può tranquillamente piazzare accanto alla strada, dato che il transito di auto durante la notte è pressoché nullo. La qualità del cielo è molto buona, analoga a quella degli altri siti appenninici nella zona; l'unico disturbo, a livello di inquinamento luminoso, è costituito dalle lontane luci di Genova, che comunque sono piuttosto ben schermate dal Monte Antola (m. 1.597); evitare le serate in cui l'aria umida risale verso i monti dal Mar Ligure. La visuale è ottima nelle direzioni est e sud, molto buona a nord, mentre ad ovest il crinale montuoso occulta una buona parte dell'orizzonte. Nel complesso, si tratta di un ottimo sito per l'osservazione di oggetti deboli. Bellissimi e selvaggi gli ambienti circostanti.

 
 
 



LOMBARDIA

Passo Cuvignone (VA) - 800 m.s.l.m.
Il sito di osservazione si trova non in cima al valico (m. 1.035), ma dopo qualche km di discesa verso Castelveccana: poco prima di un tornante a sinistra, una stradina sterrata a destra sale brevemente verso un campetto di calcio, dove è possibile piazzare gli strumenti al riparo da qualsiasi fastidiosa luce. La qualità del cielo è discreta, solo leggermente meglio che in pianura, vista l'abbondanza di centri urbani anche grandi nei dintorni, quindi il sito è consigliato solo per campi astronomici non particolarmente impegnativi. Il passaggio di auto sulla strada del Cuvignone (che d'inverno può essere interrotta per la neve) è scarso, e non infastidisce molto, per la presenza di molti alberi. Proprio gli alberi sono la causa del maggiore svantaggio di questo sito: orizzonte non visibile, in alcuna direzione, e in pratica è possibile osservare bene soltanto sopra i 40° di altezza. Complessivamente abbiamo a che fare con un sito modesto, ma che può tornare utile per un campo veloce con obiettivi ben prefissati (per esempio la ripresa di oggetti prossimi allo zenit).

 
 
 
 
Maddalena (VA) - 250 m.s.l.m.
Si tratta di una frazione di Somma Lombardo, ben raggiungibile in pochi km seguendo i cartelli, a partire dalla strada che dirige all'aeroporto di Malpensa. All'unico incrocio del paesino si gira a sinistra e si esce dalla frazione in un grande prato pianeggiante che è, appunto, il sito osservativo. La qualità del cielo è mediocre / discreta, ma abbiamo a che fare con un sito adatto soltanto per campi non impegnativi e per veloci serate di osservazione: la vicinanza alle città lo rende comodo, ma rende anche il cielo molto illuminato, vista proprio la presenza ingombrante di Malpensa (ed il continuo passaggio di aeroplani in partenza sopra al campo). Le scarse auto che passano sulla strada asfaltata non infastidiscono più di tanto. Visuale ottima in alto, buona in tutto il settore ovest e nord, mentre l'est e il sud sono interrotti dalla presenza di alberi. Nel complesso, un sito utile "per far vedere qualcosa agli amici", senza portarli troppo lontano. Una raccomandazione importante: evitare di andarci nella stagione estiva, perché verreste mangiati vivi dalle zanzare!

 
 
 
 
San Martino in Culmine (VA) - 1.087 m.s.l.m.
Dal paese di Cuveglio (Val Cuvia) una strada, stretta ma completamente asfaltata, sale prima a Duno, quindi alla vetta del Monte San Martino, dove si trovano una chiesetta ed un sacrario in memoria dei partigiani qui caduti durante l'occupazione nazista. Il sito è un piccolo piazzale davanti alla chiesetta. La qualità del cielo è solo discreta: con la quota migliora già decisamente la visione delle stelle che si ha in pianura, ma l'inquinamento luminoso delle vicine Varese e Milano è comunque notevole. D'estate poi, anche a notte fonda, non è raro veder giungere auto coi fari accesi, che danno un certo disturbo. La visuale è ottima in tutte le direzioni, salvo che all'orizzonte nel settore nord-ovest, dove vi sono le cime degli alberi ed il vicino Monte Colonna (m. 1.203). In inverno la strada, dopo Duno, può essere interrotta per la neve. Nel complesso, il posto è adatto per campi non troppo impegnativi e relativamente vicini a casa (per chi abita nella zona): non a caso negli anni passati (con minor inquinamento luminoso) questo sito era un "classico" per gli astrofili di Varese e dintorni.

 
 
 
 
Busto Arsizio via Canale (VA) - 225 m.s.l.m.
E' semplicissimo arrivare in questo sito delle campagne attorno a Busto Arsizio: si percorre interamente la via Canale, fino a quando diventa sterrata. Ad un certo punto si incontra un bivio ed un'altra stradina sterrata (quando il tempo è umido purtroppo è anche fangosa) sulla destra, a margine di un grande prato, dove è possibile piazzare i telescopi. La qualità del cielo è mediocre / discreta: all'interno di Busto Arsizio non si può sperare in meglio. In compenso, la visuale è pressoché ottima in tutte le direzioni, salvo evitare gli alberi in lontananza, che possono occultare pochissimi gradi di cielo sopra l'orizzonte. Anche durante la notte, soprattutto nella bella stagione, è possibile che ci sia un minimo passaggio di auto sul sito. Il luogo è adatto per campi non impegnativi, oppure per veloci serate di osservazione con amici, o anche per collaudare strumenti. Il nostro miglior utilizzo di questo sito è stato, però, in occasione dei due transiti di Mercurio e Venere davanti al Sole (2003 e 2004).

 
 
 
 
Parco Alto Milanese (VA) - 210 m.s.l.m.
Il Parco Alto Milanese è un'Istituzione sovracomunale che coinvolge Busto Arsizio, Castellanza e Legnano (MI); il sito proposto si trova nell'angolo bustocco, pochi metri dopo l'ingresso di via Guinizzelli. E' possibile lasciare l'auto subito fuori del parco ed addentrarsi con gli strumenti lungo una stradina sterrata tra campi e alcune basse boscaglie. La qualità del cielo è mediocre: il centro di Busto Arsizio si trova vicinissimo a nord-ovest, ma anche nelle altre direzioni non vi sono altro che città e paesi. Il sito è comunque piuttosto tranquillo, non c'è particolare traffico. La visuale è ottima ovunque, solo l'orizzonte è precluso in alcune direzioni, ma dipende dal punto in cui ci si piazza; gli alberi infastidiscono soprattutto a sud-est. Complessivamente, un sito utile per campi divulgativi o veloci serate di osservazione, quelle che è meglio fare senza andare troppo lontano.

 
 
 
 
Alpe di Lenno (CO) - 1.350 m.s.l.m.
La strada per questo sito è una lunga e tortuosa salita che parte dal paese di Argegno, sul Lago di Como. Si sale in Val d'Intelvi e nel paese di San Fedele bisogna girare a destra per Pigra; prima di arrivare in quest'ultimo paesino, una stradina a sinistra sale con decisione verso il Rifugio Boffalora, quindi scende per un po', poi risale verso il Monte di Lenno (m. 1.589). Nel punto in cui la strada diventa sterrata c'è un piazzaletto asfaltato davanti all'Alpe stessa, ed è proprio qui che si possono sistemare gli strumenti. Occorre ricordare però che nei mesi invernali la strada sopra Pigra non viene sgombrata dalla neve, quindi può essere chiusa. La qualità del cielo è tra discreta e buona, specialmente a nord, mentre a sud una certa quantità di luce sale da Como, Milano e dintorni. Visuale ottima soprattutto nel settore sud-est, mentre verso il nord e l'ovest il Monte di Lenno e l'alpeggio stesso occultano una modesta fetta di cielo. Se si vuole osservare a nord e ad ovest è possibile spostarsi di poco oltre l'alpeggio, dove tra l'altro si vedrà uno splendido panorama sulle Alpi. Il disturbo delle altre auto è nullo durante la notte. Tutta la zona, anche intorno al Rifugio Boffalora è da consigliare per magnifiche passeggiate; una bella escursione è quella che sale dall'Alpe di Lenno fino al Rifugio Venini, dove è possibile ammirare un altro bellissimo panorama.

 
 
 
 
Pian dell'Armà (PV) - 1.440 m.s.l.m.
Si raggiunge a partire da Varzi, prendendo la strada per i paesini di Casanova e Cegni; proseguendo per diversi km oltre quest'ultimo si giunge a Pian dell'Armà, località contraddistinta da un albergo sulla sinistra (utile anche per gli astrofili); poche centinaia di metri ancora oltre si apre un grande prato sulla sinistra, intorno ad una collinetta, ed è questo un primo sito osservativo. Un paio di km prima dell'albergo, invece, all'interno di un tornante verso destra si apre un praticello in piano, dove è possibile piazzare gli strumenti, usualmente frequentato da vari astrofili di Milano. La qualità del cielo è quasi sempre buona, spesso molto buona; un fattore limitante è l'umidità che, qualche volta, sale verso l'Appennino dal vicino Mar Ligure, rendendo leggermente più fosco il cielo. L'inquinamento luminoso di Milano e delle città della Pianura Padana rimane lontano verso nord; molto limitato anche il chiarore di Genova a sud-ovest. Scarsissime le auto che passano durante la notte. Visuale ottima in tutte le direzioni, salvo che ad ovest, dove il Monte Chiappo (m. 1.699, consigliata la passeggiata in vetta, a partire dal primo dei siti descritti) oscura parecchi gradi di cielo. In inverno, per periodi limitati, la neve impedisce di arrivare sul sito. Il luogo è adatto per ogni tipo di osservazione astronomica, con forte preferenza verso quelle di oggetti deboli.

 
 



VENETO

Passo Pordoi (BL) - 2.239 m.s.l.m.
Il luogo di osservazione non è il valico (dove saremmo disturbati da luci e traffico notturno di auto), ma il sacrario in memoria dei caduti austriaci della Prima Guerra Mondiale, raggiungibile in auto con una stradina (in inverno chiusa per la neve) che parte proprio dal Passo Pordoi. In fondo troveremo un piazzale circolare che funge da posteggio, di notte deserto, che possiamo utilizzare per le nostre osservazioni. La qualità del cielo è eccellente, potendo contare sull'alta quota e sulla grande distanza dai centri urbani; la splendida Via Lattea è ben visibile fino a declinazioni molto meridionali e le fonti di disturbo luminoso sono pressoché assenti. La visuale è ottima specialmente nei quadranti meridionali, e verso l'orizzonte est. L'orizzonte sud è precluso per alcuni gradi dalla Marmolada (m. 3.342), mentre le zone settentrionali del cielo sono occupate dal massiccio del Sella (m. 3.151), che con i suoi torrioni costituisce una splendida scenografia. Il luogo è adatto per ogni tipo di esigenza osservativa, seppur siano molto favorite le osservazioni di oggetti deboli. Inutile rimarcare che tutta la regione dolomitica è famosa per la sua inaudita bellezza, e che in ogni stagione è possibile trascorrere delle giornate meravigliose, grazie alle numerose passeggiate ed agli splendidi impianti di sport invernali. Dal Passo Pordoi consigliamo l'escursione nel gruppo di Sella, grazie all'ardita funivia del Sass Pordoi (m. 2.950).

 
 



EMILIA ROMAGNA

Monte Lesima (PC) - 1.400 m.s.l.m.
Questo sito appenninico si trova lungo la strada che da Brallo di Pregola (PV), passando sotto alla Cima Colletta (m. 1.493), porta a Casale Staffora (PV). Percorrendo la strada in questo senso, quasi ultimata la discesa verso Casale, si incontra una stradina sterrata e molto malmessa che sale ripida sulla sinistra, in direzione della vetta del Monte Lesima (m. 1.724), dove si trova un'installazione per il traffico aereo. E' possibile sistemarsi nei primi metri di questa stradina, che sono quasi in piano. La qualità del cielo è molto buona, grazie alla quota ed alla distanza da grandi centri urbani, che rimangono confinati molto lontano verso nord (Pianura Padana) e verso sud-ovest (Genova); come negli altri siti appenninici, vanno evitate le serate in cui il vento umido sale dal Mar Ligure apportando foschia. Il disturbo delle auto è minimo durante la nottata. La visuale è buona in tutte le direzioni, salvo che a nord-est, dove incombe la vetta del Lesima; l'orizzonte ovest è leggermente precluso da vari monti, mentre a sud è possibile osservare anche astri molto meridionali. Il luogo è adatto soprattutto per osservazioni di oggetti deboli. In caso di neve, il sito è totalmente impraticabile.

 
 
 



TOSCANA

Prati del Cicalino (GR) - 420 m.s.l.m.
Il nome del posto deriva dall'agriturismo "Il Cicalino", nella cui tenuta si trovano 3 prati, che ora andremo a presentare. Da Massa Marittima si percorre la strada per Montebamboli e, superato l'agritur, si avanza di alcuni km fino alla cima di un colle, dove si gira a destra in una stradina sterrata. Dopo una ripida salita si incontra "Prato a Ponente", quindi "Prato a Levante" e infine "Prato alle Stelle" (tutti i nomi sono stati inventati dagli astrofili di Massa Marittima durante i loro campi astronomici). La qualità del cielo è buona, spesso ottima, vista la distanza dai grandi centri urbani e nonostante la quota limitata: lo spettacolo della Via Lattea è davvero grandioso. Inoltre, in questo sito non passa anima viva, visto che è abbastanza sperduto in mezzo a vasti boschi che fanno parte della tenuta di caccia dell'agritur. La visuale è differente a seconda del prato che si sceglie: nei primi due sono favoriti rispettivamente l'ovest (panorama verso il Mar Tirreno e l'Isola d'Elba) e l'est (panorama su Massa Marittima: molte luci, ma in lontananza), mentre l'ultimo è esposto a nord (vista sulle Colline Metallifere); è comunque possibile svolgere, in tutti e tre, osservazioni di oggetti molto a meridione. Il luogo è adatto per qualsiasi tipo di osservazione, in particolare quelle di oggetti deboli. Prato alle Stelle va segnalato anche per una perfetta osservabilità delle Perseidi.

 
 
 
 
Bagni di Petriolo (SI) - 230 m.s.l.m.
Per raggiungere questo luogo di osservazione si percorre la statale 223 (Siena-Grosseto) e si esce a Iesa; all'uscita si imbocca la strada in salita verso questo paesino, ma dopo solo qualche curva si apre una stradina sterrata sulla destra, che poi si allarga in uno spiazzo dove è possibile sistemare i telescopi. Il luogo è protetto da alcuni alberi circostanti, sia dalle luci della statale che da quelle della strada per Iesa (di notte assai poco frequentata). La qualità del cielo è buonissima, nonostante la bassa quota, perché il sito è abbastanza lontano da tutte le città dei dintorni; un minimo riverbero giunge soltanto da Siena, che però si trova a nord. La visuale è molto buona in tutte le direzioni, eccetto che a sud-ovest, dove le colline attorno al fiume Farma impediscono di osservare una modesta fetta di cielo; si riescono ad osservare comunque anche oggetti molto australi. Da segnalare, alla medesima uscita della statale ma proseguendo verso Pari, la possibilità di scendere ai Bagni di Petriolo veri e propri, località termale che offre al turista le sue benefiche acque calde sulfuree, oppure (ma soltanto in piena estate) un refrigerante tuffo nel Farma.

 
 
 
 
Monte Nebbiaio (GR) - 1.086 m.s.l.m.
Non ci si faccia spaventare dal nome: il cielo del Monte Nebbiaio è veramente meraviglioso! Questa montagna fa parte della chiostra di basse cime che circondano il Monte Amiata, e si trova subito sopra l'abitato di Castell'Azzara, da dove parte la strada che vi sale. La strada è asfaltata e arriva fino in cima, perché vi è una stazione di ripetitori, illuminati molto modestamente da due fioche lucine rosse. In vetta non vi è un vero e proprio spiazzo, ma ci si può mettere al termine della strada, davanti ai cancelli dei ripetitori, visto che nessuna auto sale alla postazione durante la notte. Come già accennato, la qualità del cielo è straordinaria, vista la quota e la grande distanza dai maggiori centri urbani, e la Via Lattea è di una bellezza esplosiva fino all'orizzonte. La visuale è perfetta in tutte le direzioni, tranne dietro alle antenne, che comunque infastidiscono in una minima fetta di cielo. Una curiosità: a Castell'Azzara dicono che, nelle giornate molto limpide, dal Monte Nebbiaio si possono scorgere sia il Mar Tirreno che il Mare Adriatico!